Arriva il libro oggetto: La nave di Teseo

JJ Abrams non è nuovo alle prove impossibili. Messo mano a vecchie mappe, foto indecifrabili, note sparse, oscuri incunaboli e polverosi appunti vergati a mano, ha composto un oggetto variegato che, sotto la più canonica guida del romanziere Doug Dorst, è diventato S. La nave di Teseo, il suo atteso esordio alla narrativa ( in Italia per Rizzoli).

La storia è intricata e misteriosa. Due giovani studiosi della Pollard State University, Jennifer e Eric, si mettono sulle tracce dell’enigmatico scrittore V.M. Straka e sul segreto del suo ultimo romanzo, La nave di Teseo. Il libro è lo strumento di relazione e comunicazione tra i due. Lo leggono a turno passandoselo indirettamente attraverso la biblioteca da cui lo prendono in prestito e lasciando tra le pagine i rispettivi commenti (resi anche graficamente con scritture diverse), insieme e cartoline, documenti, mappe e qualsiasi altro indizio possa contribuire alla soluzione dell’enigma.

Un oggetto-libro, che lascia a chi legge la possibilità di due storie: quella propriamente narrativa strutturata intorno alla figura di Straka e quella più dialogica e investigativa che si snoda tra le note a margine dei due studenti.

Se per i prodotti televisivi esiste il cosiddetto second screen (ovvero l’aumento della visione di un programma attraverso contenuti aggiuntivi fruiti contestualmente alla visione su un tablet o uno smartphone), allora JJ Abrams ha declinato il concetto alla narrativa. Neanche lontanamente raffinato come i dedali di note a margine costruiti da David Foster Wallace, ma perfetto per il pubblico dei serial.

Adattato da Letteratura RAI

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