Il secolo asiatico? [Fazi editore, 2019]

Parag Khanna (autore di Il secolo asiatico? per Fazi editore, 2019), nato in India, vissuto in Arabia Saudita, Inghilterra e Stati Uniti, abita oggi a Singapore, osservatorio ideale per spiegare il fenomeno che lui stesso definisce “asianizzazione del mondo”. Il suo saggio ripercorre la storia interna del megacontinente euroasiatico e il rapporto, a volte anche conflittuale, con l’Occidente.

Non ha dubbi però nell’indicare questa relazione, questo nuovo rapporto definito come La nuova via della Seta, come uno scambio reciproco fra il continente emergente ed il vecchio continente: “Adesso tocca all’Occidente fare i conti con l’impatto dell’Asia sul proprio futuro, immergendosi nella visione asiatica del mondo nel tentativo di trascendere sia sé che l’altro alla ricerca di una sintesi su temi come il diritto internazionale e la bioetica.” Soprattutto muove dall’assunto di base che non si tratta di una invasione cinese dal momento che la Cina stessa, attraverso una profonda rete di patti, accordi e relazioni economiche con altri paesi asiatici, trarrà profitto essa stessa da questa nuova metamorfosi, politica, economica e sociale.

Le analisi sviluppate da Khanna sono inoltre un’ottima occasione per prendere seriamente in considerazione gli elementi di criticità delle democrazie occidentali che molti sembrano voler ignorare.
Il secolo asiatico? è una lettura che richiede sicuramente un certo impegno dato l’argomento e il numero corposo di pagine (520): le argomentazioni e la scrittura scorrevole del testo, impostate su un modello giornalistico, mai eccessivamente tecnico (Khanna è un economista, prima ancora che saggista), ripagheranno i lettori volenterosi.
Agevola notevolmente la struttura a capitoli: incorniciati in una rapida quanto densa introduzione ed in un epilogo che funziona da riassunto ordinato dei concetti chiave di tutto il saggio, i dodici ulteriori paragrafi in cui si sviluppa lo studio di Khanna costituiscono dei piccoli trattati indipendenti che possono essere letti anche senza una necessaria consequenzialità.

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