Il pannello, di Erri De Luca [Feltrinelli, 2012]

L’entrata in aula di quel professore faceva temere che ci sarebbe stato qualcosa di grave da scontare. Erano giorni difficili nella quarta B del Liceo Classico Umberto I di Napoli, da quando uno o più alunni aveva svitato il pannello della scrivania degli insegnanti e tutta la classe, sedici adolescenti, tutti maschi, aveva potuto vedere le gambe della giovane supplente. Non erano abituati in quell’ambiente severo a professori poco più che adolescenti, non erano neppure abituati a colpi di testa: erano del tutto fuori luogo. Ma i tempi stavano cambiando.

A cose fatte, nessuno si dichiara colpevole e tutti, nonostante le enormi distanze che socialmente e culturalmente li separavano, si chiudono in un mutismo cameratesco che aveva convinto il preside ed alcuni insegnanti a valutare la possibilità di sospendere l’intera classe. Intanto erano sospese le lezioni ed era calato dall’alto un ultimatum che tutti gli insegnanti aspettavano scadesse per passare alla punizione, tanto meritata da quegli alunni che avevano fatto scappare in lacrime la giovane supplente. Tutti tranne quel professore di greco, tanto imponente quanto umano e disponibile ad ascoltare. Quel professore è Giovanni La Magna, l’anno è il 1967, e quella mattina non parlò di Omero e Senofonte, non affrontò i ghirighori dell’aoristo o del duale, ma intavolò con i suoi alunni una lezione di vita che non avrebbero più dimenticato…

Continua su Mangialibri


Rispondi