Buoni risultati dell’editoria ai tempi del Coronavirus (2020)

Nell’anno della pandemia, l’editoria di varia (libri di narrativa e saggistica e per bambini e ragazzi venduti nelle librerie fisiche e online e nella grande distribuzione, ebook e audiolibri) è cresciuta del 2,4% raggiungendo gli 1,54 miliardi di euro a prezzo di copertina.

L’editoria italiana, quarta in Europa, fa registrare numeri importanti. Nel nostro Paese, infatti, questo settore è la prima industria culturale.
Tra luci e ombre, l’editoria resta un settore sul quale continuare a investire, almeno guardando ai dati pubblicati dall’Associazione italiana editori (AIE). L’editoria europea vale tra i 36 e i 38 miliardi di euro e sei dei 10 principali gruppi editoriali mondiali sono europei.
Il mercato del libro nel corso del 2020 ha fatto registrare le crescite più significative tra i Paesi europei in Olanda e nel Regno Unito, con incrementi percentuali rispettivamente del 7% e del 5,5%

L’intero settore editoriale italiano, al 2019, valeva circa 3,037 miliardi di euro.

Nel 2020 nel nostro Paese le vendite di libri sono cresciute dello 0,3% rispetto all’anno precedente. Tenendo conto anche di e-book e audiolibri, la crescita percentuale sale ulteriormente al 2,4%.

Nel confronto con l’Europa, il numero positivo italiano (+0,3%), anche escludendo e-book e audiolibri, è superiore a quello di Francia e Germania, che calano rispettivamente del 2% e del 2,3% e poco inferiore a quello spagnolo (+1%), mentre il Portogallo ha registrato un crollo (-19%). Sul podio salgono Regno Unito (+5,5%), Olanda (+7%) e Finlandia (+2) che fanno decisamente meglio dell’Italia.

Dal 2019 al 2020 è stato registrato un calo degli acquisti attraverso canali fisici e un boom dell’e-commerce. Se nel 2019, infatti, attraverso la prima modalità si faceva il 73% degli acquisti, nel 2020 questa percentuale è scesa al 57% contro il 43% dell’e-commerce, in netta crescita rispetto al 27% dell’anno prima.
Questi dati, ovviamente, sono spiegabili con l’emergenza pandemica che ha costretto la maggior parte dei Paesi, compresa l’Italia, a chiudere le attività in presenza e i canali fisici per limitare la circolazione del virus.
Tuttavia, anche i canali fisici, dopo il primo lockdown del nostro Paese sono riusciti a recuperare parzialmente, passando dal 52% dei primi quattro mesi del 2020 al 57% di dicembre.
Per quanto riguarda i generi preferiti nel nostro Paese nel 2020, quello che ha fatto registrare la crescita maggiore rispetto al 2019 è la non fiction specialistica (+5,2%).
I risultati peggiori, invece, riguardano la non fiction pratica, in calo nelle vendite dell’8,4% nel 2020 rispetto al 2019.

Però non ci possiamo lamentare perché per anni siamo stati il fanalino di coda, inoltre sappiano che questi Paesi hanno una tradizione di lettura superiore alla nostra, ma soprattutto hanno avuto un vero boom dell’e-commerce. Il risultato negativo del Portogallo non differisce da quello di altri paesi del Sud e Est Europa, dove le vendite online sono ancora poco sviluppate.

Rimane comunque preoccupante il calo delle vendite in libreria che accomuna tutti i paesi dell’Unione. Da sottolineare la particolare difficoltà delle librerie di catena, di quelle che si trovano nei centri turistici delle città d’arte, all’interno dei centri commerciali, stazioni ferroviarie e aeroporti. In Italia le librerie – e più in generale i canali fisici – cedono quote di mercato all’online che dal 27% del 2019 ha avuto incrementi fino al 43%. I canali fisici, però, hanno recuperato terreno nel corso dell’anno, in particolare a dicembre quando sono saliti al 57% rispetto al 52% di aprile, del resto andare in libreria per scegliere i libri da regalare a Natale è un’abitudine consolidata. Infine, emerge chiaramente la concentrazione di una larga fetta delle vendite nelle mani di un solo operatore: Amazon rimane la regina dell’online e degli e-book anche in auto pubblicazione.

Fonte: Aie

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