Non ti disunire!

La frase principale del film di Paolo Sorrentino, È stata la mano di Dio, è riassunta dall’esortazione del regista Antonio Capuano al giovane Fabietto Schisa, alterego del regista: “Non ti disunire Schisa, non ti disunire!”

(Fabietto incontra Capuano: dal copione alla scena – È stata la mano di Dio | Netflix, )

Che abbia un’origine calcistica, o che invece faccia riferimento a modi di dire del frasario napoletano, il messaggio è chiaro [1]: resta te stesso, non ti disperdere, tieni insieme i pezzi della tua coerenza. Ma anche: resta solidale, tieni insieme le distanze e le differenze che compongono il tuo mondo.

Questo dovrebbe essere l’obiettivo da perseguire nel 2022: tenere insieme tutto, abbandonare ogni individualismo per accettare e valorizzare ogni differenza, ogni distanza, ogni aspetto di una società che non ci piace in tutto e per tutto, anche accettare ogni aspetto di se stesso che non ci piace. Andare oltre ogni forma di sperimentazione forzata per cercare in se stessi il senso del nostro viaggio.

p.s. per inciso: non amo i film di Paolo Sorrentino, ma non sono un cinefilo, piuttosto sono un cinofilo! Anche questo non fa eccezione. Tuttavia, le interpretazioni magistrali di Toni Servillo e di Teresa Saponangelo, insieme al personaggio della signora Gentile (Dora Romano), meritano davvero. Per recensioni serie del film rimando a persone più qualificate.


[1] unire v. tr. [lat. unīre, der. di unus «uno»] (io unisco, tu unisci, ecc.). – 1. Mettere insieme due o più oggetti, enti o elementi, congiungendoli o collegandoli in modo che risultino a contatto, senza soluzione di continuità, e formino un tutto unico e solidale […] 2. Riferito come oggetto a persone, stringerle insieme con vincoli morali, renderle solidali tra loro […] 3. Congiungere due cose distanti tra loro senza avvicinarle l’una all’altra (Treccani)

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