L’intruso, di Cesare Pavese [Oligo 2021]

Lorenzo ha cinquant’anni e tanti consigli da dispensare, soprattutto al suo giovane compagno di cella: la vita l’ha segnato, è solo e gli resta solo il carcere. Lorenzo sente tutto il peso, fisico e psicologico, di quella condizione di isolamento, di solitudine: per questo non bisogna parlare molto, bisogna tacere e non dare spazio a fraintendimenti, cercando di non farsi travolgere dall’onda continua dei pensieri. E poi cosa sono quei libri?

Per stare bene non bisogna leggere, basterebbe una partita a carte, ma in carcere non è possibile, in carcere bisogna soltanto accettare la punizione, accettare quel Purgatorio e pregare. Il suo giovane compagno è troppo acerbo per capire e si fa troppe domande, non deve farne, non deve stuzzicarlo: ecco, ancora una volta, dopo il supplizio del tintinnare delle sbarre che si chiudono, perché continua a straziarlo con altre domande? Questa volta è troppo, le guardie avranno un motivo per irrompere ancora una volta nella sua vita…

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