Gli scacchi, la vita, di Gerry Kasparov

Diventato campione del mondo a soli 22 anni, Garry deve presto abituarsi a rispondere alle domande dei cronisti che vogliono sapere sempre di più, non soltanto della sua vita privata, degli hobby e delle fidanzate, quanto invece della strategia che usa sulla scacchiera per raggiungere quelle vittorie così schiaccianti.

Quante mosse riesce a prevedere in una partita? Quanto riesce a spingersi avanti nella visione e previsione del gioco? Non è facile, per Garry, spiegare a chi non è dentro la scacchiera come la strategia sia molto, ma non tutto, perché ancora più importanti sono gli obiettivi e la capacità di mantenere dritta la barra e portare a termine quella stessa strategia con coerenza e meticolosità. Il giocatore di scacchi deve però essere anche flessibile e quindi capace di variare le sue mosse per sorprendere l’avversario: ecco, deve studiare e sapere come muoversi, ma deve anche essere capace di presentare dei diversivi al suo avversario in modo da approdare a nuove soluzioni. Non esistono dei momenti morti, non esistono delle mosse insignificanti: tutto appartiene ad un preciso piano che deve essere applicato con meticolosità. Avere degli obiettivi precisi, rimanere coerenti e non abbandonare il cammino. Così si vince una partita di scacchi, così si affronta la vita…

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