Catalogo dei silenzi e delle attese, di Claudio Morandini [Bompiani 2022]

Cosimo Peragalli è un ragazzino giudizioso che non ama immischiarsi nelle risse dei compagni, piuttosto preferisce guadagnarsi il loro rispetto facendo l’arbitro, e non è cosa da poco.

Mai sopra le righe, sempre ubbidiente, riesce a scoprire cose interessanti anche quando semplicemente viene mandato dalla madre in merceria, per un servizietto veloce veloce che invece gli occupa un’intera mattinata: stregato da quel mondo ordinatissimo di rocchetti di cotone colorato, fra le chiacchiere asfissianti delle donne che si raccontano malanni e frustrazioni, Cosimo resta frastornato e trasforma la sua frustrazione per il tempo perso in una scoperta meravigliosa. L’estate i suoi genitori sono soliti lasciarlo dalla nonna anziana, con mille raccomandazioni di non fare colpi di testa: per questo rimane chiuso in casa, mentre la nonna si aggira nel prato vicino per ritornare con una serie di erbe, animaletti, lumache, insetti che poi cucina con cura e dà da mangiare al nipote, nonostante il tanfo. I suoi genitori non sanno che la nonna fuma un sigaro, tutte le mattine: una sorta di rito del risveglio che condivide col nipote. Tutte quelle stranezze restano un segreto fra la donna ed il bambino. Quando anni dopo Cosimo torna a trovarla, nel rivederla in un letto ferma, con una badante, quando rivede la casa in ordine e pulita, sente che con l’arrivo della normalità, del talco e del detersivo, sta andando via il senso della vita…

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