La retorica della costruzione del nemico può essere utile, ma non sufficiente ad un programma politico di sinistra, coesivo, riformista, progressista e a largo respiro.
Il sistema di reclutamento degli insegnanti va ripensato per valorizzare il lavoro d’aula. Servono più tirocini prima dei concorsi, come compiti di realtà.
Nonostante gli sforzi per storicizzarlo, consegnandolo al passato, questo termine non vuole restare nel novecento. Un secolo dopo la violenza squadrista, sono troppi quelli che in Italia rivendicano l’eredità del regime o ne usano il linguaggio per prendere voti
Così poco conosciuto in Italia, Antoine Blondin ebbe grande successo in Francia tanto che della sua Scimmia uscì subito dopo la pubblicazione, del 1959, un adattamento cinematografico che aveva fra gli attori Jean Gabin, nel ruolo di Quentin, e Jean-Paul Belmondo, nel ruolo di Fouquet (siamo nel 1962)
Non si può sottovalutare o scindere l’apparentamento implicito ed esplicito di gruppi neo e veterofascisti al partito di FdI e a Giorgia Meloni. E’ un dato di fatto e deve essere il discrimine del voto
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Possiamo con certezza affermare che se la meritocrazia in sé è giusta, e nessuno fra i tanti autori di una sterminata bibliografia sull’argomento afferma il contrario, la società meritocratica non è giusta, perché divide, non coltiva la crescita collettiva, aumenta le disuguaglianze, cristallizza i privilegi di alcuni, perché crea competizione ad armi impari.
Considerato che una società che aspira alla meritocrazia non è una società orientata verso l’eguaglianza né verso l’equità, si impone la ricerca di meccanismi per temperare gli effetti contro-educativi che potenzialmente l’ideale meritocratico porta con sé.
Gli «affari correnti» del governo e il sostegno dei partiti, tutti, che lo hanno sostenuto fino all’implosione. Ecco cosa sta accadendo nel mondo della scuola dove sono in corso di attuazione le «riforme» degli «Its» e del reclutamento, un concentrato di ideologia neoliberale acriticamente accettata anche nella stagione del “Draghismo”
Pensare di comparare esito Invalsi e esito Esami di Stato è un’operazione inutile e scorretta. Serve invece valorizzare le professionalità del personale scolastico