Con uno stile asciutto, ma non per questo povero, attento nella costruzione ad incastro delle vicende e supportato da una leggera vena umoristica, Doig restituisce un affresco centrale della storia di inizio secolo degli Stati Uniti
Pensare di aprire la scuola ai territori e contemporanemente pensare di ridurre il tempo a scuola per garantire minore utilizzo di energia è semplicemente incoerente.
Nessuna idea pedagogica, solo tanti spot. Il mantra dei continui spot elettorali è la necessità di formare gli insegnanti, non quello di formare la politica
Avere un governo ed una maggioranza “neri” o un governo ed una maggioranza “rossi” non è e non può essere indifferente perché in gioco c’è il destino della nostra democrazia.
Secondo le rilevazioni più aggiornate, in Italia un insegnante tra i 25 e i 64 anni che lavora in una scuola media pubblica percepisce in media circa 41.800 dollari lordi all’anno. La media dei 22 Paesi dell’Unione europea membri dell’Ocse è pari a 47.375 dollari, mentre quella dell’Ocse a 47.988 dollari
Dello stipendio degli insegnanti si era già detto, ci voleva un’idea nuova: Giorgia si traveste da pedagogista e propone un abominevole ritorno nostalgico al passato
Non un ministro memorabile, una meteora che ha pagato la sua onestà e coerenza.
La linea verde al momento rende più dei cosiddetti ‘titolari’ ancora arrugginiti ed in ritardo di preparazione: squadra spenta e senza idee per 45 minuti, poi qualche sussulto
In campagna elettorale possiamo permetterci di dimenticare quello che non è stato fatto e lanciare pericolosi allarmismi. Continua la manipolazione dei fatti.
I colpi di coda del governo dimissionario che ha approvato la L.79 (conversione del DL 36) e varato il DL 115 in discussione disegnano una scuola divisiva più povera: ne potremo discutere in campagna elettorale?