Intervista a Gino Vignali

Gino Vignali ha presentato al Salone del Libro di Torino il suo secondo romanzo pubblicato da Solferino. È strano, ma ancora oggi si fatica a scindere il binomio “Gino & Michele”, considerandoli due entità distinte, dopo che per anni ci hanno fatto crescere con le loro formiche, con Zelig, con l’agenda Smemoranda. Proprio perché si tratta pur sempre di una coppia indivisibile, Mangialibri, che ha già intervistato Michele Mozzati, non poteva perdere questa occasione e scambiare quattro chiacchiere con Gino.

Com’è la vita da “single”? come sta andando questa esperienza?
Possiamo dire che è davvero una nuova esperienza, anche se ormai è già alla seconda tappa. Dopo Zelig si è chiuso uno degli impegni più gravosi che Michele ed io abbiamo avuto negli ultimi anni, quindi ci siamo presi una pausa creativa ed è chiaro che ci si sono aperti un sacco di spazi di tempo libero che non sapevo come occupare. Siccome sono molto appassionato di letteratura gialla, ho deciso da un paio d’anni di cimentarmi anch’io in questo genere e provare a scriverne qualcuno anch’io, senza Michele che a sua volta nel frattempo ha pubblicato il suo secondo libro da solista (lui appassionato di arte, ha scritto un libro su Hopper). Per questo non avrebbe avuto senso fare quest’altra esperienza in due dal momento che l’obiettivo non era condiviso, e quindi ci siamo presi una vacanza. Il mio progetto prevede un ciclo di 4 romanzi, come le quattro stagioni. Per adesso siamo alla Primavera.

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