La parte inventata, di Rodrigo Fresàn [LiberAria 2019]

Il Ragazzo e La Ragazza hanno un compito molto difficile: provare a raccontare la biografia de Lo Scrittore, fin da quando era Il Bambino, con un docu-film cercando di vincere le difficoltà della gelosissima sorella Penelope, nominatasi a dispetto di ogni designazione voluta dal fratello, sua “erede” e manager. Il Ragazzo ha accettato perché così avrebbe potuto lavorare con La Ragazza, nipote del proprietario della casa editrice e grande fan de Lo Scrittore: lei incarna i suoi sogni erotici, quelli puri dell’adolescenza che oramai non c’è più. Ma mai avrebbe immaginato di trovarsi intricato in un’esperienza così totalizzante.

Lo Scrittore non ha una moglie, non ha figli: troppo difficile conciliare il suo vero lavoro, quello di Lettore, con gli impegni della vita terrena. Il Ragazzo e La Ragazza devono ripercorrere le fila di una vita fatta da personaggi della letteratura, da suggestioni, ricordi custoditi gelosamente dall’ambigua Penelope. Lo Scrittore è curioso, cerca di essere ovunque e di provare tutte le esperienze possibili, fino ad intrufolarsi nel CERN e disintegrarsi nella “particella di Dio”, il Bosone di Higgs. Perché siamo in un mondo in cui gli autori non contano più, conta di più la parte inventata, quella che poi si fonde con la realtà stessa. Non è perciò facile per Il Ragazzo e per La Ragazza recuperare tutte le varietà di quella esistenza che non è particolarmente significativa, ma sicuramente è esemplare per il modo con cui Lo Scrittore riesce a confondersi con lo sfondo della vita. Il tutto sulle note di Bach e fra le righe di Tenera è la notte di Francis Scott Fitzgerald…

Continua a leggere su Mangialibri


Rispondi