La versione della cameriera [NNE 2019]

La versione della cameriera è il primo di una trilogia di country noir, “romanzi neri di campagna”, firmati da Daniel Woodrell. Del testo, solo apparentemente semplice, colpiscono la struttura ed il ritmo: giocato fra il presente del giovane Alek (il 1965) ed il passato dell’incendio (1929); fra la prima e la terza persona; fra un punto di vista ed un altro. Per questo è sicuramente un romanzo corale, ma anche un romanzo che non annoia, catturando l’attenzione del lettore che però si perde più nelle articolazioni e divagazioni della vita dei vari personaggi che nella ricerca della verità.

È un romanzo costruito su più piani, con molte possibilità di lettura, tanto che – merito dell’autore – alla fine non si sa se la versione della cameriera è davvero la storia completa, o se c’è altro, se nei prossimi due romanzi l’autore riuscirà a regalarci dell’altro. Insomma, si resta alla fine con la voglia di continuare a leggere, di saperne di più. Non è una storia di riscatto o di redenzione, non è una storia di giustizia: è la storia di quei posti, di quelle persone, di quelle anime perdute nella campagna del Missouri, fra piccoli e grandi peccati. In questo Daniel Woodrell è sicuramente convincente: non è la soluzione del giallo che ci spinge a leggere, ma la conoscenza dei suoi personaggi, a partire dalla nonna Alma, per passare alla trasgressiva Ruby, ai Glencross, ed al piccolo Alek che in quel mondo è l’ultimo arrivato. La resa della lingua della traduzione di Guido Calza è sicuramente eccellente.

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