Le ultime lezioni, di Giovanni Montanaro [Feltrinelli, 2019]

Jacopo vive a Venezia, gioca a pallacanestro e ha due genitori che litigano senza mai lasciarsi. Frequenta il primo anno del liceo e tra tutti i professori ce n’è uno che gli sembra diverso dagli altri: si chiama Corradini e insegna lettere. Con lui sente di poter esprimere quella parte di sé che non riesce a venire fuori con i suoi genitori, con i quali il dialogo è oramai azzerato, ma lo schema della scuola, del rapporto alunno-insegnante comunque prevale e quindi non se la sente di lasciarsi andare.

Finito l’anno, però, il professore abbandona la scuola dopo la tragica scomparsa della moglie. Jacopo continua la sua vita, inizia a conoscere l’amore che prende il nome di Alice, si iscrive all’università. In una giornata di studio incontra per caso Corradini, beve un caffè ed accetta di andarlo a trovare a Sant’Erasmo, un’isoletta nella laguna, dove si è rifugiato con la figlia vittima di una grave malattia. La pace e la tranquillità dell’isoletta, ma soprattutto il dialogo nato con il professore, lo convincono a frequentare più spesso la famiglia Costantini. Jacopo parla di tutto con il suo vecchio professore, impara a conoscerne le debolezze ed i lati più e meno confortanti. Impara ad affrontare le prime delusioni, impara a conoscere le debolezze dell’animo umano, impara a capire cosa vuole da sé e dalla sua vita. Terminata la tesi di laurea, Jacopo accetta un lavoro a Londra, ma resterà sempre legato al suo professore, una parte dei suoi pensieri resterà sempre ancorata nella laguna…

Più che un romanzo breve, Le ultime lezioni di Giovanni Montanaro è un romanzo veloce: nel breve spazio di 170 pagine circa il protagonista rivive tutte le tensioni che segnano il passaggio dall’adolescenza alla prima parte della vita da adulti. E disegnano il percorso di autoconsapevolezza che il giovane Jacopo compie grazie alla complicità ed alla guida del prof. Costantini, una sorta di confessore, che con la sua umanità permette al giovane adolescente di trovare quei consigli utili per affrontare la vita nel mondo degli adulti. Costantini mette Jacopo spalle al muro spiegandogli che la vita degli adulti è fatta di scelte e provare a realizzare tutte le opportunità che si incontrano sul nostro cammino. Per completare il senso di famiglia, è fondamentale la figura di Lucia, figlia del prof. Costantini, gravemente malata ed anche per quello al centro di ogni idea di famiglia, tanto assente nella adolescenza di Jacopo. Il rapporto fra padre e figlia costituisce per Jacopo un momento importante di confronto con la vita degli altri, momento che permette di uscire dalla propria autoreferenzialità per affacciarsi sulla scoperta di altri drammi. Romanzo scritto in modo semplice, diretto. Segue un flusso di coscienza ordinato cronologicamente ma reso frammentario in modo da evitare la monotonia della cronaca. La stessa struttura è di fatto indicativa: si tratta di piccoli capitoli di 4-5 pagine al massimo, perché l’intenzione dell’autore è quella di raccogliere flash, dei brevi resoconti di attimi che tutti insieme fanno la somma di un pezzo di vita, le occasioni che ci si presentano: “Crescere, mi disse, è perdere opportunità, scegliere una sola esistenza tra le infinite possibili. Lo conosceva bene, lui, lo strazio di dover decidere, di non sentirsi all’altezza di niente. Lo trovava naturale, qualche volta salutare; diffidava delle certezze. A risentirlo parlare, mi accorgevo che la sua voce mi stregava, mi ispirava fiducia”.

articolo pubblicato su Mangialibri

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