Pecorelli deve morire [Baldini & Castoldi, 2019]

Mino (all’anagrafe Carmine) Pecorelli muore il 20 marzo 1979 trucidato in via Orazio, a Roma, a pochi metri da via Tacito, dove lavorava, in maniera brutale e fulminea. È sera, quasi ora di cena, e Pecorelli è, al momento della morte, uno dei giornalisti più temuti dai poteri forti: direttore de “L’Osservatore Politico”, un settimanale di nicchia per i soli abbonati, grazie alle sue fonti interne e ben informate, riesce a ricostruire ed offrire nero su bianco tutti i retroscena, anche scomodi, della vita politica italiana, intrighi, trame, che i potenti cercano di tenere nascosti.

Siamo negli anni di piombo, negli anni del brigatismo – Pecorelli segue anche gli sviluppi del “caso Moro” –, siamo agli albori dello scandalo del petrolio che di lì a poco destabilizza la politica italiana. Man mano che ci si addentra nella ricerca dell’assassino, le indagini si allargano e si disperdono in una serie sterminata di rivoli: la malavita organizzata, in particolare legata alla Banda della Magliana con i suoi legami ai movimenti di destra dei NAR (Nuclei Armati Rivoluzionari), ma anche la mafia guidata da Totò Riina, gli ambienti dei servizi segreti, delle logge massoniche (lo stesso Pecorelli risulta affiliato alla Lista Propaganda 2, meglio nota come P2, del “maestro venerabile” Licio Gelli”). A causa del dedalo di conoscenze che mette Pecorelli al centro di ogni fatto e di ogni notizia dell’attualità politica italiana, gli inquirenti si soffermano soprattutto sui moventi, anche perché compare il coinvolgimento del nome più potente della prima Repubblica, il senatore Giulio Andreotti, tirato in ballo dal pentito Buscetta. I processi si susseguono quasi come riti improduttivi visto che si concludono tutte le volte con un’archiviazione, un nulla di fatto. Resta ogni volta l’impressione di essersi avvicinato un po’ di più alla verità, tuttavia si è ogni volta sempre più sgomenti perché quella stessa verità si presenta diversa e possibile, mai definitiva…

Tutto è descritto nel libro Pecorelli deve morire, scritto da Valter Biscotti per Baldini & Castoldi [2019]

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