Mino (all’anagrafe Carmine) Pecorelli muore il 20 marzo 1979 trucidato in via Orazio, a Roma, a pochi metri da via Tacito, dove lavorava, in maniera brutale e fulminea. È sera, quasi ora di cena, e Pecorelli è, al momento della morte, uno dei giornalisti più temuti dai poteri forti: direttore de “L’Osservatore Politico”, un settimanale di nicchia per i soli abbonati, grazie alle sue fonti interne e ben informate, riesce a ricostruire ed offrire nero su bianco tutti i retroscena, anche scomodi, della vita politica italiana, intrighi, trame, che i potenti cercano di tenere nascosti.
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