Ricordiamo Alexandro Tonn Loose solo perché rientra in quelle statistiche spettrali che stanno riempiendo un bollettino di guerra pazzesco e assurdo, quello delle morti sul lavoro
Adelphi ripropone oggi, nel 2022, in piena guerra d’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, in edizione economica, un saggio di più di quindici anni fa, che mantiene intatta tutta la sua attualità ed aiuta, più di mille immagini, a capire tutta la corruzione che strazia la sua amata patria.
Putin è un feroce despota che governa col consenso di un'oligarchia economica potente e radicata in tutto il mondo, grazie alla complicità dello stesso mondo occidentale che con il presidente russo ha fatto e fa ancora affari: Putin è il frutto della fine della guerra fredda, del sovvertimento del regime comunista travolto in Russia, come in tutti i paesi dell'ex URSS e dei Balcani, dell'utopia...
La guerra porta bene solo alle tasche dei ricchi. E il popolo ringrazia per essere stato risparmiato e subisce ancora. Trilussa, saggezza popolare
Il conflitto infuria in Ucraina, fra dichiarazioni paradossali che ignorano le vite umane. Il mondo va denazificato: bisogna chiudere chiudere la parentesi NATO e mettersi alle spalle Yalta per ripartire da processi di crescita collettiva e solidale che pensino alle persone, ai popoli tutti.
Un piccolo ma tragico divertissement in rima di Franco Fortini.
Forse occorre ricordarci che fra le cose da non fare mai c'è la guerra
Nessuna guerra porta dei vincitori, nessuna guerra è definitiva. Nessuna guerra è giusta
C'è la guerra che torna con le sue bestemmie e gli uomini da annientare.
Tijana M. Djerković è nata a Belgrado, in Serbia, ma dal 1987 vive a Roma. Allo scoppio della guerra dei Balcani (iniziata nel 1991 e continuata fino al 1999) decide di tornare nella città che le ha dato la vita per raccontare dal suo punto di vista, quella di una donna serba, l’atrocità di quella guerra.
