Tijana M. Djerković è nata a Belgrado, in Serbia, ma dal 1987 vive a Roma. Allo scoppio della guerra dei Balcani (iniziata nel 1991 e continuata fino al 1999) decide di tornare nella città che le ha dato la vita per raccontare dal suo punto di vista, quella di una donna serba, l’atrocità di quella guerra.
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Il cielo sopra Belgrado, Tijana M. Djerković [Besa 2019]
Tijana M. Djerković è nata a Belgrado, in Serbia, ma dal 1987 vive a Roma. Allo scoppio della guerra dei Balcani (iniziata nel 1991 e continuata fino al 1999) decide di tornare nella città che le ha dato la vita per raccontare dal suo punto di vista, quella di una donna serba, l’atrocità di quella guerra.
I prodigi della città di N., di Robert Perišić [Bottega Errante, 2021]
Potremmo anche definirlo un romanzo distopico se quell’idea rivoluzionaria dell’autogestione fosse stata davvero soltanto immaginata nel momento in cui è iniziata la ricostruzione, morale, civile e sociale, dei Paesi che una volta formavano la ex-Jugoslavia: il romanzo di Robert Perišić è in realtà quanto di più profondo si possa leggere nel tentativo di scandagliare le anime dei superstiti di una guerra civile così devastante come quella dei Balcani.
La salamandra, di Carmine Sorrentino [Ensemble 2020]
La vicenda di una ragazza veggente che è lei stessa frutto dell’unione di due popoli (cubano/caraibico e slavo), di due culture (santeria ed ortodossia) e di fedi e mondi differenti sintetizza bene la storia individuale di chi ha vissuto il dramma della fine di un’epoca.
Il cerchio, di Meša Selimović [BBE 2019]
Il cerchio di Meša Selimović non è solo un romanzo. La parabola narrativa di un giovane uomo, Vladimir, che ripercorre le sue origini, è anche un’interessante analisi socio-politica di uno Stato, che permette di comprendere come venne vissuta dagli jugoslavi la Rivoluzione comunista e di come si sono presentate giorno dopo giorno le crepe che portarono poi alla completa crisi del sistema.
Mio marito, di Rumena Bužarovska [Bottega Errante 2019]
Rumena Bužarovska è una giovanissima scrittrice macedone, ma è anche una docente universitaria, che ha tradotto famosi autori della letteratura angloamericana, ed è inoltre una voce importante del movimento femminista #MeToo macedone, tanto che insieme ad Ana Vasileva organizza ogni anno il festival Peach Preach, dedicato a storie al femminile.
Le Marlboro di Sarajevo, di Miljenko Jergović [BBE, 2019]
Iniziata durante la guerra dei Balcani e pubblicato nel 1994, la raccolta di racconti di Miljenko Jergović ci consegna un quadro ancora fresco delle mille ferite del conflitto balcanico
L’ultimo rigore di Faruk [Sellerio, 2016]
Gigi Riva, giornalista a lungo impegnato nella ricostruzione delle vicende dei Balcani, ripercorre quel mondiale, quelle notti italiane, nel tentativo di ricordarci chi erano gli slavi, ma soprattutto cosa stava succedendo a pochi chilometri dai nostri campi da calcio a Sarajevo, a Zagabria