Dolcissimo è rimanere
e guardare nella immobilità
sovrana la bellezza di una parete
dove il filo della luce e la lampada
esistono da sempre
a garantire la loro permanenza.

Montagna di luce ventaglio,
paesaggi paesaggi! come potrò
sciogliere i miei piedi, come
discendere – regina delle rupi
e degli abissi – al passo involontario,
alla mano che apre una porta, alla voce
che chiede dove andrò a mangiare?

Patrizia Cavalli [da “Le mie poesie non cambieranno il mondo”, in Patrizia Cavalli, Poesie (1974-1992), Einaudi, Torino, 1992].

Sarai avvisato quando saranno attivi nuovi contenuti.
Attenzione: riceverai una mail per la conferma (eventualmente controllare anche lo spam). La newsletter è gestita con MailChimp.
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: