Il Maestro disse: «Chi regge un regno di mille carri da guerra[1]
nel condurre gli affari deve essere sincero; regolare le spese e amare gli
uomini, [2]
e valersi del popolo a suo tempo».[3]
[1] Ogni città di un principato doveva fornire un carro da guerra: dire uno Stato di mille carri, equivaleva a dire uno Stato di mille città o paesi.
[2] Che impiega nel suo governo: per quanto il testo abbia solo «ai jen».
[3] Per tre giorni il Principe poteva impiegare qualunque cittadino valido, alla costruzione di strade, di steccati ecc.: in epoca, però, che potesse, senza danno, star lontano dal lavoro dei campi.