VI. Il Maestro disse: «Il giovine deve essere, in casa, amoroso verso i parenti, fuori di casa, rispettoso verso i superiori; esser diligente e verace; estendere il suo amore a tutti, ma collegarsi (solo) con i virtuosi; ciò fatto, impieghi l’energia che gli rimane nello studio delle lettere e delle arti».[1]
[1] Confucio ha dunque in maggior conto la perfezione morale che non quella intellettuale: prima di tutto le buone azioni; poi le lettere e le arti; cfr. Voltaire: «je fait un peu de bien, c’est mon meilleur ouvrage».