Dopo aver scritto di Antigone e delle morti bianche, Valeria Parrella si cimenta con Almarina in un altro romanzo profondamente femminile e complicato nel quale fonde il diritto all’infanzia con le debolezze della mezza età di una donna sola e fragile, costretta tutti i giorni a costruirsi un’esistenza diversa e più solida.