Ancora una volta, Chomsky è limpidissimo nell’illustrare le proprie posizioni: quelle di un intellettuale «rivoluzionario» che, come scrive l’intervistatore Jean Bricmont nella prefazione, «non ha dalla sua che l’arma della ragione; non possiede un esercito, uno Stato, la polizia o i tribunali. […] Non che Chomsky creda ingenuamente nella forza della ragione; ma essa è tutto ciò che abbiamo».