L’acquisto in due anni di due pezzi pregiati del mercato, entrambi dalla Fiorentina, ovvero gli attaccanti Dusan Vlahovic e Federico Chiesa, è stato un investimento su due giovani talenti che una serie di magagne fisiche hanno tenuto fuori, almeno metaforicamente, da tutto l’anno calcistico 2022/23.
Non c’è dubbio che le statistiche parlino di un’annata calcisticamente deludente, per quanto segnata da infortuni. Tuttavia è anche necessario fare un approfondimento tattico.
La Juventus di Allegri si è ben presto plasmata su uno schema 3-5-2 (con possibilità di evolversi in 4-3-3) con cui a Vlahovic è stato chiesto di fare da centravanti-boa, più che finalizzatore, ed a Chiesa è stato chiesto un ruolo di esterno, spesso sinistro, in alternativa a Filip Kostic.
Non penso che sia proprio così che vadano impiegati:
a) Vlahovic è centravanti potente, ma molto più utile negli spazi grazie alla sua impressionante progressione che ad occupare spazi
b) Chiesa è un esterno d’attacco che può fare la fase difensiva, ma che vive degli strappi in avanti e del contropiede bruciante.
In sostanza i due giovani gioielli, perché di gioielli si tratta!, della Juve rendono al meglio quando sono lanciati, o si lanciano, duettando verso la porta avversaria, con Federico più propenso ad allargarsi per poi convergere o eventualmente crossare al centro, ed il serbo furbo complice di azioni travolgenti che finalizza con senso della posizione combinato con una notevole capacità di concludere in modo preciso e potente.
La verità è anche che entrambi sono stati spesso fuori forma e/o infortunati durante la loro permanenza nella Juventus, il che ha reso quasi impossibile un loro impiego al 100% delle potenzialità.
Chiesa e Vlahovic devono rimanere alla Juventus per un riscatto che deve essere prima tattico, quindi agonistico: hanno bisogno di giocare, con continuità, possibilmente in posizione e ruoli più idonei alle loro caratteristiche.
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