Scritto come un diario intimo, la narrazione del libro assomiglia ad una raccolta ordinata di pensieri, ad un percorso interiore che fa del viaggio la metafora viva della salvezza dalla tenaglia dell’ordinario. Ma è anche una riflessione ecologista sulla tirannia delle macchine che affoga gli istinti naturali, ed immersivi, degli uomini.
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Prigioniero dell’acqua, di Alexis Diaz-Pimienta
Alexis Dìaz-Pimienta è fra gli autori cubani contemporanei più prolifici – conta più di 40 romanzi a suo nome – e più noti: Prigioniero dell’acqua è una narrazione corale che ha al centro quattro personaggi (Enildo, Lorenzo el Cubo, Pepe Gibara e Gustavo Enríquez) protagonisti di avventure al limite dell’assurdo, ma radicate in una fortissima e vivida umanità, termometro della vita trascorsa a Cuba nella seconda metà del XX secolo.
Ubriacato dalla voce del mare
Il mare come saggio da interpellare, per capire l’origine ed il senso dei fremiti del proprio cuore
Tutto il mare, tutto il cielo
Crepuscolo marino, in mezzo alla mia vita, le onde come uve, la solitudine del cielo, mi colmi e mi trabocchi, tutto il mare, tutto il…
La costiera amalfitana
Uno spettacolo di strade e colori a strapiombo sul mare. Solo un poeta raffinato come Alfonso Gatto poteva raccontarlo
Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
Solo questo sappiamo, quello che non siamo e quello che non vogliamo.
Gabbiani
volare come gabbiani e perdersi nel mare
Itaca
Itaca non è una meta, è un viaggio
Un chiaro fuoco
I giorni miei, la notte, mi riportano sguardi
dopo i primi momenti di un infelice sonno,
quando sparsa nel buio è la sventura stessa,
tornano a farmi vivere, mi danno ancora occhi.