Il vertice di governo Colle-Salvini-Di Mario potrebbe aver partorito il topolino anche sulla TAV: ovvero nessuna decisione e continua il braccio di ferro, tutto sbilanciato a favore della Lega.
Il problema è di metodo: hanno siglato un contratto di governo ed ogni volta che la materia non è ben definita allora scatta la rissa mediatica, il gruppone si divide e ricominciano minacce, accuse, strappi e ricuciture.
Senza entrare nel merito della TAV, che comunque non è un problema soltanto della Val di Susa o del Piemonte, ma del Paese intero, il lavoro di questo governo -nell’incapacità totale del gruppo del Movimento5Stelle e nell’opportunismo ignorante della Lega– va a rilento, non tiene conto dei problemi reali dell’Italia (ancora un trimestre negativo di recessione, con Pil sempre col segno meno), non produce lavoro ma sussidi e manda di una visione d’insieme se non della propaganda razzista, xenofoba e sovranista del nuovo Matteo che ci sta portando lontano dall’Europa.
Intanto ieri è stata sdoganata la “licenza di uccidere” per difesa personale, che trasforma la giustizia in una questione di far west.