Nasce un nuovo esecutivo che minaccia nei fatti, non solo nei nomi dei ministeri, la tutela dei diritti civili e quindi, a cascata, dei diritti sociali.
Nei prossimi mesi il governo disbrigherà le faccende ordinarie, ovvero l’attuazione dell’agenda Draghi. La sinistra esponga il suo programma elettorale per superare la crisi sociale e climatica
Una media di 7,4 leggi approvate ogni mese su un totale di 125 in 516 giorni di governo, ovvero fino alla crisi dello scorso 14 luglio.
Sono i numeri dell’Esecutivo di Mario Draghi, che termina oggi con le dimissioni del premier.
Un governo di ritorno al passato, ma che comunque è commissariato negli snodi principali lasciati a uomini di fiducia di Draghi.
Si discute molto di governi tecnici e governi politici, di democrazia diretta e di investitura della piattaforma Rousseau … qualche considerazione
Tutti alla ricerca (ricattatoria) di un nuovo governo. Cosa ci dicono i numeri
Veniamo da mesi in cui non si è data risposta alle nostre richieste finalizzate a coniugare il diritto allo studio con la sicurezza: stabilizzazione del personale precario, riduzioni di alunni per classe, ampliamento degli organici, priorità per l’effettuazione dei tamponi, presìdi sanitari in ogni scuola, trasporto dedicato. Bisogna cambiare! Interventi di Francesco Sinopoli e Serena Sorrentino
La pubblicazione del rapporto annuale sul valore aggiunto da parte dell’INVALSI boccia senza riserve le scelte politiche anche di questo governo dimostrando la consueta incapacità di programmazione e lettura della realtà.
Il problema è di metodo: hanno siglato un contratto di governo ed ogni volta che la materia non è ben definita allora scatta la rissa mediatica, il gruppone si divide e ricominciano minacce, accuse, strappi e ricuciture.
Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.
Qui ad Atene noi facciamo così.