Maurizio Ferrari, filosofo, ha commentato su Alias di domenica 29/3/20 l’ultimo sforzo di un altro filosofo, lo sloveno Slavoj Žižek, Virus. Catastrofe e solidarietà, talmente attuale che viene venduto solo online da “Ponte delle Grazie” ed è costantemente aggiornato.
Ferrari ha individuato diversi temi di discussione (globalizzazione, biosfera, resto …) con il quale raccontare il libro di Žižek. Un punto di particolare attualità mi ha particolarmente colpito, quello relativo alle mani, unico particolare -e non da poco- che distingue gli esseri umani dagli altri animali.
In sostanza la differenza fra noi e loro non è un fatto di cervello (quanto si sia sviluppato e quanto sia più grande il nostro cervello rispetto a quello di altri animali), ma di mani, di arti … avere le mani (nelle mie teorie mi ero fermato al pollice opponibile!) permette agli uomini di sviluppare il linguaggio, la comunicazione, libera la mente!
Ecco perché la salvezza della razza umana in questo momento dipende unicamente da come ci prendiamo cura delle nostre mani: dalle mani passa il contagio, lavare le mani con cura ci salverà.
Mani
(Slavoj Žižek)
Nel Trattato della creazione dell’uomo, che risale alla fine del quarto secolo della nostra era, Gregorio di Nissa stabilisce una correlazione essenziale tra l’acquisizione della mano e lo sviluppo del linguaggio, che Darwin riproporrà senza variazioni quattordici secoli più tardi. Se gli umani non avessero le mani, allora il loro volto, come quello dei quadrupedi, avrebbe una forma allungata, labbra adatte non ad articolare parole ma a brucare, e una lingua spessa e callosa buona per impastare gli alimenti. Il prerequisito per la formazione del linguaggio è meno il possesso di una massa cerebrale particolarmente sviluppata (come sarebbe logico seguendo l’ipotesi di Aristotele e di Heidegger) che non la disponibilità di una mano, d’accordo con Anassagora e Derrida. La mano libera la bocca, i denti e la lingua, e li rende disponibili per la parola: passaggio che non va inteso semplicemente come uno sviluppo fisiologico, ma anche come un evento tecnologico, economico e sociale. Perché la mano, diversamente dalla bocca, può munirsi di bastone, e procedere a una serie di capitalizzazioni che sarebbero impossibili se la bocca dovesse compiere l’ufficio della mano.