La discesa dei Lanzichenecchi

Con maestria Alain Elkann ha confezionato negli scorsi giorni un divertissement estivo che ha raggiunto il suo scopo comunicativo, cioè catturare l’attenzione del pubblico, dei lettori, che infatti ne ha parlato e ne parla ancora adesso.

«There is only one thing in the world worse than being talked about, and that is not being talked about». (Oscar Wilde)

Purché se ne parli, dunque…

Ma i veri Lanzichenecchi, mercenari al soldo dell’impero di Germania, noti pet la loro crudeltà, oggi sono altri.

A Viggiù, nel profondo nord varesino, l’influencer tedesco, appunto, Jenis Danner, che ha milioni di follower, per cui ne ignoravo l’esistenza finora, ha affittato una celebre villa per un festino privato e con i suoi compagni di merende si è lasciato andare ad atti vandalici che hanno portato alla distruzione di una statua di Enrico Butti.

Al di là del valore economico del danno, colpisce l’incuria di questo tipo di sottocultura.

Ecco, i nuovi barbari, piuttosto che Lanzichenecchi, fanno più danni di un gioco comunicativo: sono questi i veri nemici della cultura!


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