Alechin è il simbolo di un’umanità invincibile che volge al declino, soggiogato dalla sua stessa genialità
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Archetipi e stereotipi: gli scacchi (nella letteratura e oltre)
Gioco transculturale, gli scacchi nascono in Oriente probabilmente nel terzo millennio avanti Cristo, in una qualche variante diversa da quella che conosciamo oggi, ma sempre e comunque legata alla logica ed a un “fatto di sangue”
La psicologia del giocatore di scacchi, di Reuben Fine [Adelphi 1976]
Il saggio è illuminante perché rappresenta la prima sistematizzazione, oltre il mito, delle biografie di celebri campioni del gioco, classificati secondo Fine in “eroi”, quelli per cui gli scacchi erano semplicemente la vita, ed “anti-eroi”, quelli per cui gli scacchi sono stati soltanto uno dei tanti campi di interesse e successo.
Il gioco degli dèi [Einaudi, 2019]
Essere supportati dagli dèi non è poi quella gran cosa che tutti credono; non è un merito muoversi appesi alle loro fila, diventare una loro pedina. È appena poco più di ciò che fa un servo nell’obbedire ai desideri e ai comandi del proprio padrone
La rivincita di Capablanca, Fabio Stassi [Minimumfax 2008, 2015]
Stassi rielabora varie vicende biografiche di Capablanca, venerato quasi come un dio degli scacchi, tracciandone un ritratto intimo e allo stesso tempo denso di umanità.