Il romanzo di Palomar è un romanzo corale, fatto però da individui diversi, fatto da diverse individualità che hanno tutte cittadinanza in un universo di storie che si intrecciano e si richiamano senza sovrapposizioni, definendo una terra sconfinata, quella della crisi politica, generazionale, sociale e culturale che ci avvolge a varie latitudini: dal microcosmo di Testaccio, fino a Milano; dal lavoro precario al libero professionista; dal divorziato alla madre in carriera.
Cinico, distaccato, ironico, di quell’ironia triste che strizza l’occhio alla malinconia, perfino grottesco: il libro di Francesco Permunian ha una scrittura rapida ed incisiva, volutamente disgregante, punta al sodo delle storie dei suoi personaggi, a cui non risparmia critiche e invettive.