Democrazia violata

Manca appena un mese al voto del referendum sulla riforma costituzionale e non è ancora partita alcuna vera campagna di informazione sui media mainstream. Anzi. I quotidiani a maggior diffusione fanno apertamente disinformazione dandone già per scontato l’esito, mettendo così a tacere ogni dibattito. Non si è comportato meglio il servizio pubblico. Per lunghi mesi ha dominato un silenzio assordante. Solo di recente si registra qualche tribuna elettorale in Rai ma in orari pomeridiani assai improbabili per agosto. Solo noi di Left e Radio Radicale abbiamo fatto della campagna referendaria un punto cardine, ormai da mesi, fermamente convinti che i cittadini abbiano tutto il diritto ad una corretta informazione per potersi fare una propria opinione.

Questo tentativo di modificare in peggio la Costituzione rappresenta un primo passo verso una pericolosa deriva autoritaria, favorisce chi vuole al comando un uomo forte al posto del Parlamento, avverte il presidente emerito dell’Anpi, il partigiano e giurista Carlo Smuraglia, invitando i cittadini a reagire, votando no, per evitare questo grave vulnus alla nostra democrazia. Gli fa eco qui il costituzionalista Giovanni Russo Spena argomentando in modo autorevole e cristallino i fondamentali motivi per cui questa controriforma è da rigettare. È una battaglia trasversale che riguarda tutti coloro che credono nello Stato di diritto, laico e democratico, scrivono Maurizio Turco e Irene Testa del Partito radicale. È una battaglia da fare fino in fondo anche per far crescere la cultura politica democratica.

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