Le scuole sono in ferie, ma i docenti non se ne sono accorti

Le scuole erano in ferie, ma i docenti non se n’erano accorti

Solo così si possono spiegare le proposte grottescamente serie dei ministri di turno: l’ultimo in ordine di tempo il ministro dei trasporti, Paola De Micheli, che non essendo riuscita ad ovviare ai problemi del distanziamento sociale nei mezzi pubblici, pensa bene di suggerire un recupero orario di sabato (ma non lo sa che il sabato la scuola è aperta e funzionante?) e di domenica (!!!)

Poi ci sono quelle del fantomatico gruppo capeggiato da Marco Campione (“esperto in politiche scolastiche” si legge nel suo curriculum, un titolo di cui bisogna che almeno uno al Ministro si possa fregiare per poter giustificare la propria presenza lì), il gruppo Condorcet, che propugna un cambiamento del calendario scolastico, allungato nei tempi.

C’è poi anche qualche sindacalista (addirittura un segretario nazionale) che propone di anticipare le vacanze estive adesso per poter andare a scuola a luglio-agosto.

Insomma, la fantasia al potere!

Poi ci sono i vari intellettualoidi (o quasi) un po’ tecnici (o quasi), assoluti soloni (con tutto il rispetto per Solone!), come Massimo Cacciari o Pietro Ichino, che propongono di mettere in cassa integrazione gli insegnanti (tanto non stanno lavorando) e con quello che si risparmia pagare i medici e gli infermieri.

E’ triste, è avvilente, ma la cosa più grave è che in tutto questo marasma nessuno sta riconoscendo l’enorme lavoro e l’enorme sforzo educativo, civile e sociale che docenti ed alunni, dirigenti e personale ATA, stanno compiendo per ovviare ai disastri altrui: a quelli di chi non ha saputo organizzare il servizio sanitario locale e nazionale; a quelli di chi non ha fatto accordi con i trasporti, non ha investito in nuovi mezzi pubblici da mettere sul mercato; a quelli di chi non ha reperito e messo in funzione nuovi spazi per le scuole, per sdoppiare le classi, fare i collegi docenti, permettere di avere 2 metri di spazio e meno banchi a rotelle …

Nessuno riconosce il lavoro delle lezioni a distanza, della programmazione didattica esasperata ed incerta perché dettata da dpcm e ordinanze locali; nessuno riconosce il lavoro svolto tenendo connessi bambini in quarantena, assistendo e supportando adolescenti e ragazzi a cui altri, GLI ALTRI, con le loro inefficienze stanno togliendo opportunità e futuro.

Ecco, mentre gli insegnanti si godono questa vacanza di cui neanche si stanno rendendo conto, ci sono altri, ci sono GLI ALTRI, che stanno facendo … cosa non si sa, ma sappiamo che tutti, dagli alunni, ai docenti, ai genitori, stiamo pagando i danni delle loro azioni!


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