I prodigi della città di N., di Robert Perišić [Bottega Errante, 2021]

Oleg e Nikola sono due uomini d’affari dal passato losco che decidono di investire denaro in un’idea rivoluzionaria: rimettere in funzione la fabbrica di turbìne della città di N. affidandola ad una autogestione portata avanti dagli operai della stessa città.

Per questo hanno bisogno del vecchio ingegnere, Sobotka, e soprattutto di molta segretezza, perché il progetto non deve destare sospetti ed appetiti. Sobotka ha guidato il primo vero sciopero contro un padrone di una fabbrica comunista della ex-Jugoslavia, si può dire che è stato il primo a sconfiggere il sistema comunista. Dopo è arrivata la guerra, ha perso la moglie e i figli che sono dovuti scappare in un’altra città, ha perso gli amici, ed ha perso il lavoro. Sobotka è la persona giusta per le competenze, per le conoscenze e per la sua personale storia. Quella offerta da Oleg sembra allora essere l’occasione giusta per ricominciare da ciò che sapeva fare meglio, le turbine. Non sa però che Oleg intende produrne soltanto due e poi richiudere bottega: le ha promesse a quel Colonnello di quel Paese a cui gli Stati Uniti fanno guerra ed impongono l’embargo. Sobotka non sa, ma questa nuova occasione lo rivitalizza, sembra dare un senso alla sua vita, spazzata via in pochi istanti da una guerra crudele. Ed è così per tutti gli abitanti di N., un paesino dove c’è solo un bar, Laguna blu, dal nome improbabile visto che il mare qui non è neanche un’immagine, e dove ci sono tante altre donne e altri uomini ormai persi alla vita. Una nuova occasione, ma non sempre tutto va come ce lo si aspetta…

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