I racconti di Spor non sono solo una necessaria prova filologica condita dalla pubblicazione di diversi testi inediti, ma la testimonianza di un percorso di crescita umana
Gli uffici competenti è al contempo un racconto ed una testimonianza, un piccolo studio sociologico, un frammento di memoria collettiva importante.
Il libro era stato scritto nel 2020, ma l’aggiornamento fino alle vicende ucraine lo rende ancora più attuale non nel senso dei fatti raccontati, ma delle riflessioni elaborate che in molti casi assumono la nettezza di un classico sociologico.
Pérez-Reverte recupera l’esperienza umana dei soldati della X-Mas, che però descrive come uomin capaci anche di innamorarsi e di poter coltivare una loro vita intima.
Charles Krevigoskji è l’alter ego di Crescenzo Invigorito (Kresh in un racconto), operaio, laureato in legge, praticante avvocato, di umili origini, che trascorre la sua vita fra la fabbrica e la tastiera, nel quartiere dove e nato e di cui condivide gioie e dolori che poi finiscono nei suoi racconti.
Adelphi propone, nella collana L’oceano delle storie, la biografia romanzata di ḤaḤ san-i ṢaṢ bbāḥ,ḥ meglio noto come il “Vecchio della Montagna”, confezionata da Betty Bouthoul nel 1958 (Le Vieux de la Montagne).
Con questo intreccio di testi, Fayyaz svolge pazientemente, ma con passione, il compito anche ingrato di ricostruire l’epopea della sua gente, del suo Paese, partendo dalla parte apparentemente più debole e bistrattata: le donne
Con tante ferite, molti strascichi, ma anche un bagaglio umano talmente denso da essere irripetibile. Sono gli anni dell’inasprimento dello scontro sociale, in cui uomini e donne sentono di fare parte di un progetto più grande, collettivo appunto, ma sempre e soltanto come singoli individui.
Il diario di Emir Suljagić è una testimonianza diretta della ferocia di quella guerra che ha messo di fronte fratelli di uno stesso popolo, abituati fino al giorno prima dell’inizio del conflitto a condividere tutto, oggi profondamente divisi e segnati da un destino più grande di loro che sono sopravvissuti.
Camon riesce a ripercorrere le tensioni che hanno animato gli anni ’60 e ’70 raccontandone la drammatica assurdità con la quale si tentava di dare risposta alle istanze di giustizia sociale e civile.