Resoconto parigino, di Thomas Mann [L’ombra 2021]

Nel gennaio 1926 la Germania post-Prima guerra mondiale si sta già organizzando dalle ceneri della Conferenza di Pace di Parigi del 1919: l’Europa è in fermento all’idea che si possa ripresentare una “caso Germania” e sono molte le aspettative che si nutrono nei confronti della grande potenza, non più impero, ma ormai repubblica.

Per queste ragioni, Thomas Mann accetta di buon grado l’invito ad un ciclo di conferenze organizzate proprio a Parigi in collaborazione con l’ambasciata tedesca e decide di soggiornare con la moglie per qualche settimana nella capitale francese, nell’Hotel Palais d’Orsay, in pieno centro. Dopo un viaggio in treno, scandito da alcune tappe anche in città tedesche, il letterato alemanno si trova a suo agio nei salotti culturali della Ville Lumières: non mancano momenti di tensione, ma sente il peso della sua missione diplomatica, quella di raccontare cosa succede in Germania e di rassicurare sull’anima pacifista del nuovo corso governativo. Un Paese che si sta dedicando alla ricostruzione. Si passa da una passeggiata lungo la Senna alla ricerca di libri ad un salotto borghese, da una cena a dotte chiacchierate di rito. Anche un po’ annoiato, ma sempre attento a quello che si dice e si mormora, Thomas Mann ragiona fra idee e consigli, ripercorre le sue opere e quelle altrui, in discussioni appassionanti…

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