Un soffio di vita, di Clarice Lispector [Adelphi 2019]

Ângela è giovane, piena di vita, talmente entrata nella sua parte che sfugge al controllo dell’Autore. Già, perché Ângela è un personaggio letterario inventato che man mano sviluppa una sua personalità mettendo in luce sue pulsazioni, suoi autonomi pensieri, suoi sentimenti.

Ângela, infatti, ha imparato a star bene, ma anche a soffrire; ha imparato la gamma dei sentimenti, ha imparato che è possibile uscire dal canovaccio del racconto per essere indipendente: decide infatti a sua volta di diventare autrice e scrivere un romanzo, il Romanzo delle cose, in cui vuole prendere in rassegna la realtà che la circonda, fatta di cose e nomi, che assumono significati e funzioni allo stesso tempo banali e differenti. Nel frattempo, il suo Autore comincia a preoccuparsi, ma allo stesso tempo perde a sua volta il senso della realtà: chi è più l’autore e chi è il personaggio? È Ângela che parla e scrive o è l’Autore che sta provando nuove forme comunicative? Tutto sfuma, tutto diventa indistinto, nell’estremo atto creativo della vita…

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