Una scimmia in inverno, di Antoine Blondin [Settecolori 2022]

Per una strana coincidenza nella piccola cittadina di Tigreville, in Normandia, si ritrovano Albert Quentin e Gabriel Fouquet: uno è un ex soldato della Marina francese che ha svolto servizio in Cina, l’altro un uomo alla ricerca di se stesso, in un momento di crisi lavorativa e familiare.

In comune hanno un passato e un presente attaccato alla bottiglia: Albert ha però smesso, Gabriel invece vi è invischiato fino al collo, dato che soltanto nell’alcol trova la forza per rendere la vita più sopportabile. Albert, di parecchi anni più grande, prende a cuore la situazione del giovane Fouquet, confinatosi a Tigreville perché lì, in un collegio poco distante dall’Hotel Stella di proprietà di Quentin e dove Fouquet ha preso alloggio, c’è Marie, la figlia di Gabriel. Fouquet non ha il coraggio di avvicinarla e non può che guardarla da lontano, mentre tutti i giorni lotta con i suoi demoni, arrotolato nelle coperte della piccola pensione, sotto l’ala protettrice di Quentin e della moglie Suzanne. Gabriel fatica a distinguere la realtà dalla fumosa finzione delle immagini che gli regala l’alcol, soltanto l’attenzione e la paterna veglia di Quentin gli impedisce il tracollo. Dall’altra parte Gabriel capisce che l’amico non ha ancora sconfitto il suo vizio del bere e prova a riportarlo nella spirale dell’alcol. Tutto sembra filare liscio, fino alla notte in cui è arrivato il momento di fare i conti con il proprio passato ed il proprio presente: i due amici, compagni di ventura, si imbarcano in un viaggio dal quale usciranno profondamente cambiati, un viaggio necessario per capire quale sarà la loro vita in futuro…

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