Giuseppe Valditara dà i numeri /2 – alcune riflessioni

La proposta contenuta nella Legge di Bilancio di razionalizzare il sistema scolastico italiano riducendo le autonomie di circa 700 istituzioni in pochi anni contiene diverse contraddizioni e controindicazioni, a partire dalle dichiarazioni del Ministro Valditara.

(1) La tabella con i dati ISTAT che tiene conto del numero complessivo dei potenziali studenti 3-18, calcola anche 900mila studenti delle scuole non statali: il dato è incongruente per la riflessione successiva, dal momento che le riflessioni successive intaccano le scuole statali e non intervengono affatto sull’intero sistema, ovvero sulle scuole paritarie.

[icon name=”arrow-up-right-from-square” prefix=”fas”] Focus di avvio anno scolastico

(2) Si parla a regime di un risparmio di circa 90 milioni da investire su

  • il Fondo di funzionamento delle istituzioni scolastiche;
  • il Fondo Unico Nazionale della dirigenza scolastica;
  • il Fondo integrativo di istituto, anche con riferimento alle indennità destinate ai direttori dei servizi generali ed amministrativi;
  • il Fondo “La Buona Scuola” per il miglioramento e la valorizzazione dell’istruzione scolastica di cui all’articolo 1, comma 202, della legge 13 luglio 2015, n. 107 nonché al pagamento delle supplenze brevi e saltuarie del personale scolastico.

Ma questi fondi sono già tagliati dalla L.79/2022!
la Legge 79 stabilisce che le risorse per la formazione si recuperano in prima battuta dal Pnrr e dai fondi per garantire POC (Programmi operativi complementari), poi dal 2027 in via strutturale si toccheranno risorse destinate alla contrattazione collettiva nazionale (fondi della L.440) e quindi anche nella disponibilità della contrattazione d’Istituto, ovvero i fondi della card docenti definiti dalla L. 107 (art.1 co.123).

[icon name=”arrow-up-right-from-square” prefix=”fas”] Si veda una mia analisi  
(un mio contributo su Articolo 33 online)

(3) Nella ripresa del comunicato stampa da ANSA, si dice che non ci saranno tagli di docenti:
Mi impegnerò insieme ai colleghi di governo perché anche in presenza della crescente denatalità, la dotazione organica dei docenti possa rimanere invariata nei prossimi anni. (Valditara)

Ma sempre la L.79/2022 stabilisce che le risorse per garantire l’incentivo a 8.000 insegnanti di ruolo, prima, ed a 32.000 insegnanti a regime, siano infatti reperite “mediante razionalizzazione dell’organico di diritto in misura pari a: 1.600 posti a decorrere dall’anno scolastico 2026/2027, nonché 2.000 posti a decorrere da ciascuno degli AA.SS. 2027/2028, 2028/2029, 2029/2030 e 2030/2031”, dunque con un taglio organico che, per i posti comuni ed escludendo l’organico di sostegno (altro elemento divisivo) passerà gradualmente da 669.075 posti nell’anno scolastico 2026/2027, a 667.325 posti nell’anno scolastico 2027/2028, a 665.575 posti nell’anno scolastico 2028/2029, a 663.825 posti nell’anno scolastico 2029/2030, a 662.075 posti nell’anno scolastico 2030/2031 e a 660.325 posti dall’anno scolastico 2031/2032.

[icon name=”arrow-up-right-from-square” prefix=”fas”] Si veda una mia analisi  
(un mio contributo su Articolo 33 online)

Conclusione:
si tratta dell’ennesimo provvedimento fuffa, che con una partita di giro vorrebbe restituire delle briciole dove invece si è profondamente intervenuti a danno della Scuola Statale pubblica. Le giustificazioni e le motivazioni sono incoerenti, basate su dati esprapolati fuori contesto.


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