Gli scacchi, la vita, di Gerry Kasparov

Il libro di Garry Kasparov illumina il neofita sfatando tanti tabù. Il primo: gli scacchi sono un gioco di squadra. In più di un passaggio Garry richiama il lavoro fatto con il suo team di analisti, con il suo maestro, con tutti i suoi collaboratori che l’hanno aiutato a scoprire le debolezze degli avversari e a sviluppare le sue potenzialità. Il secondo: gli scacchi sono un gioco che non si improvvisa, ma si costruisce modellando il proprio istinto, che non può mai essere soffocato, sulla storia, sullo studio delle partite di altri grandi maestri.

Il capostazione di Tradate, di Alessandra De Fiori [Dialoghi 2021]

Andrea Albissetti, classe 1885, ha coronato il sogno cullato fin da ragazzino diventando capostazione a Tradate, piccolo comune fra Milano e Varese: tutte le mattine dispensa sorrisi ai pendolari che già alle 5 si avviano al lavoro. Col freddo o con il caldo, non importa, lui è sempre lì, sempre lì anche ad accoglierli alla sera quando ritornano stanchi a casa.

L’intruso, di Cesare Pavese [Oligo 2021]

Il testo di Cesare Pavese, pur comparendo per la prima volta postumo nel 1950 sulla rivista “Rinascita” diretta da Palmiro Togliatti, il Migliore, è da retrodatare al 1937, quando lo scrittore di Santo Stefano Belbo ancora non era noto per i suoi romanzi più densi e significativi, dilettandosi per lo più in traduzioni e poesie.

La crisi colpisce anche di sabato, di Christophe Palomar [Ponte alle Grazie 2021]

Il romanzo di Palomar è un romanzo corale, fatto però da individui diversi, fatto da diverse individualità che hanno tutte cittadinanza in un universo di storie che si intrecciano e si richiamano senza sovrapposizioni, definendo una terra sconfinata, quella della crisi politica, generazionale, sociale e culturale che ci avvolge a varie latitudini: dal microcosmo di Testaccio, fino a Milano; dal lavoro precario al libero professionista; dal divorziato alla madre in carriera.

Twenty, di Francesco Semprini [Signs Book, 2021]

Il libro di Francesco Semprini è per una parte una cronaca giornalistica, fitta, ricca, argomentata, per un’altra è un diario personale, una sorta di romanzo di formazione che ci permette di vivere direttamente ed indirettamente il miracolo americano del self-made man, l’uomo che si è fatto da solo.