Claudio Morandini è scrittore raffinato, incline all’umorismo grottesco, capace di allineare con i suoi racconti gli aspetti meno importanti della vita, quelli più nascosti ed insignificanti, a cui riesce a dare luce con sorprendente e disarmante naturalezza, grazie ad una prosa cristallina e fin troppo regolare, tanto da far sembrare normale ogni apparente difetto della vita.
l’alternativa fra tutela dei docenti e tutela degli allievi è quanto di più falso esista. Vero è l’opposto: simul stabunt, simul cadent. L’insegnante-missionario, infatti, viene meno al dovere di essere innanzitutto un educatore alla cittadinanza, perché dimostra di non conoscere i propri diritti e di non saperli far rispettare. Si espone in fretta al burnout, all’esaurimento da stress, privandosi della lucidità e della calma necessarie per affrontare efficacemente ogni giorno le proprie classi.
Jacopo vive a Venezia, gioca a pallacanestro e ha due genitori che litigano senza mai lasciarsi. Frequenta il primo anno del liceo e tra tutti i professori ce n’è uno che gli sembra diverso dagli altri: si chiama Corradini e insegna lettere. Con lui sente di poter esprimere quella parte di sé che non riesce a venire fuori con i suoi genitori, con i quali il dialogo è oramai azzerato, ma lo schema della scuola, del rapporto alunno-insegnante comunque prevale e quindi non se la sente di lasciarsi andare.