I colpi di coda del governo dimissionario che ha approvato la L.79 (conversione del DL 36) e varato il DL 115 in discussione disegnano una scuola divisiva più povera: ne potremo discutere in campagna elettorale?
Il governo dei Migliori? abbandonare le scuole al loro destino e lasciare che sia la comunità educante, il dirigente scolastico ed i docenti, ad assumersi ogni tipo di responsabilità.
Azzerato ogni tipo di confronto, si rifiuta di confrontarsi con i sindacati, non fornisce dati, non condivide le scelte.
Intanto le Regioni si scatenano frantumando, a geometria variabile, il diritto allo studio e quello alla salute.
L’obiettivo professato dalla manovra ministeriale è di adeguare l’età di uscita dalla scuola superiore a quello di circa la metà dei paesi Ue. Quello implicito è di togliere altre risorse alla scuola (circa 1 miliardo e mezzo) e, soprattutto, rafforzare il pensiero sotteso a tutte le sedicenti riforme imposte da trent’anni a questa parte.
Quando a dirlo non siamo soltanto noi, ma addirittura il giornale di Confindustria …
Se l’indebolimento della scuola pubblica ha favorito le lobby dell’istruzione privata e il mercato delle lezioni private, la crisi pandemica ha reso evidente la penetrazione, in corso da tempo, del capitalismo delle piattaforme nell’istruzione
Ci stiamo avviando verso una legge di Bilancio 2021 monca, che sponsorizza operazioni di facciata ma che non affronta in modo sistematico il depauperamento di risorse economiche e professionali che il mondo della Conoscenza, e soprattutto la Scuola, ha subìto negli ultimi 10 anni.