Marco Cappoccetti Boccia non è uno storico di mestiere, è un educatore che ha dedicato studi intensi per la sua tesi di laurea a questo avvenimento che ancora oggi scuote Roma e fa di Valerio, ancora oggi, un esempio di giovane attivista militante antifascista. Un bel libro, appassionante, crudo, ma nella sua illogicità anche pieno di cupa speranza.
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La ragazza con la colomba, di Sally Bayley [Clichy 2021]
Il libro è un percorso a tappe, un’analisi familiare e personale che serve all’autrice per collocarsi sia all’interno del suo albero genealogico, sia nello spazio della sua individualità.
La tavola fiamminga, di Arturo Pérez-Revelte [BUR Rizzoli 2014]
È un romanzo sugli scacchi, sull’arte, sulle persone concepite tutte in contrapposizione fra di loro, per questo è un romanzo denso, vischioso, lento e induttivo. Una vera e propria tela fiamminga, carica di particolari apparentemente ordinari, in realtà incasellati in modo da suggerire significati nascosti differenti, enigmatici e ragionati. Come nella strategia degli scacchi.
Il Dio che danza, di Paolo Pecere [Nottetempo 2021]
È indubbiamente un viaggio che merita di essere fatto, senza appesantirlo con inutili ansie o aspettative, ma lasciandosi trasportare dalla spontaneità della musica e della propria essenza più tribale e remota.
Il fascismo secondo Pasolini, di Alessandro Viola [Mimesis 2020]
Rivisitare la figura di Pier Paolo Pasolini, ultimo vero intellettuale militante, vittima della sua stessa ortodossia, persona controversa che ha attraversato il cuore del XX secolo, è un’operazione importante e necessaria. La scelta strategica di partire da un tema, spinoso come l’antifascismo, è attuale e problematica
La trilogia dei re, di Zhong Acheng [Theoria 2018]
Tutti i protagonisti sono quasi anonime figure che si stagliano dalla media a rappresentare le legittime aspirazioni e speranze del popolo cinese, fatto di tante unità ricche di talento ed umanità.
Acqueforti da Buenos Aires, di Robert Artl [Del Vecchio 2014]
Il merito di Artl è di rendere la normalità qualcosa di ricco e di vitale, che si staglia dallo sfondo del bozzetto senza diventarne protagonisti appariscenti: l’occhio esterno dello scrittore è in realtà una luce discreta che allarga e stuzzica la curiosità del lettore più annoiato. “La bellezza del poco o nulla”.
Il giocatore di scacchi di Maelzel, di Edgar Allan Poe [BUR Rizzoli 2021]
Non è uno saggio affascinante per brillantezza, anzi qua e là si vede una certa sprezzante arroganza a corredo di ogni sua argomentazione: ma è sicuramente un saggio di grande prospettiva per lo scrittore, dato che nell’argomentazione per punti dell’inganno della macchina si vede l’acume poliziesco che poi caratterizzerà tutte le sue opere più famose.
L’università sconosciuta, di Roberto Bolaño [SUR 2020]
Con questo testamento Roberto Bolaño ci ha lasciato un abisso, di vuoto e di felicità, che ci permetterà di ricordarci di lui in eterno.
Tempi duri, di Mario Vargas Llosa [Einaudi 2020]
Con questo romanzo Mario Vargas Llosa ci ricorda ancora una volta che la manipolazione della verità è ancora oggi il vero strumento di potere al quale non può rinunciare nessun dittatore che voglia farsi ritenere come tale.