Con questo testamento Roberto Bolaño ci ha lasciato un abisso, di vuoto e di felicità, che ci permetterà di ricordarci di lui in eterno.
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L’ultima conversazione, di Roberto Bolaño [SUR 2017]
“Fare lo scrittore è piacevole – no, piacevole non è la parola giusta – è un’attività che ha i suoi momenti divertenti, ma conosco cose che sono ancora più divertenti, divertenti nello stesso modo in cui lo è per me la letteratura. Rapinare banche, per esempio”.
Bolaño selvaggio, di Edmundo Paz Soldán e Gustavo Faverón Patriau [Miraggi 2019]
Roberto Bolaño è stato uno degli scrittori cileni, sudamericani, latini e mondiali più importanti della fine del XX secolo: nato in Cile, vissuto in Messico, esploso in Spagna, ha racchiuso nella sua scrittura la frenesia di chi ha fatto della letteratura un campo di sopravvivenza oltre ogni limite umano e fisico.
Sepolcri di cowboy, di Roberto Bolaño [Adelphi 2020]
I tre abbozzi riuniti da Adelphi in questo esile volume non hanno avuto l’ultima revisione dell’autore, infatti si tratta di carte ritrovate dopo la morte di Bolaño e che dovevano costituire l’ossatura di opere ben più organiche, come I detective selvaggi, dove pure si parla di poesia, avanguardia e Messico. O forse no. Infatti con Bolaño non siamo mai sicuri di nulla: la sua narrazione sgorga in modo magmatico senza un’apparente idea precisa, anche se in realtà si snoda sempre in modo calibrato sul limite fra reale e surreale.
Ho sognato (Roberto Bolano)
Poesie in prosa sul sogno e sull’assurdo. In una parola Roberto Bolano
I detective smarriti
Anche i detective a volte si smarriscono