Il romanzo di Carlo Ferrucci, già curatore dell’edizione delle poesie di Rainer Rilke tradotte dallo stesso Pintor e pubblicate dalla stessa casa editrice, ricostruisce nel romanzo gli ultimi mesi del giovane tenente Giaime Pintor, fulgido esempio di letterato impegnato nella vita sociale e civile del suo paese.
Nel romanzo c’è l’intreccio fra la passione civile e politica di Giaime con le sue letture, la sua formazione da germanista, soprattutto c’è la realizzazione del perfetto intellettuale militante, la sua capacità di rendere pratico ed attuale il suo bagaglio di conoscenze, la sua volontà di non abbandonarsi all’agio della sua condizione di “uomo di lettere”, ma la voglia ed il desiderio di mettersi in discussione, di mettersi in gioco, mettendo da parte ogni tipo di privilegio e ignavia.