Non si tratta di un lapsus, ma di un programmatico inizio di cancel culture che ci porterà inevitabilmente ad un bivio: sarà ancora importante ricordare e celebrare il 25 aprile?
Votare il 25 settembre per Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni, nonostante i chiarimenti trilingue, significa votare un partito che col fascismo non ha mai tagliato i ponti, simbolici e quindi identitari.
Il 25 luglio è una data simbolo della nostra Resistenza: la pastasciutta antifascista offerta dai fratelli Cervi.
Spaventa la coerenza con cui la CGIL, in modo democratico e partecipato, analizza e fa politica: i problemi vengono sviscerati ed analizzati senza nessuna reverenza partitica, senza sconti, ma anche senza tabù o pregiudizi.
Dovremmo cominciare ad applicare un passaporto antifascista a chi scrive, a chi pensa, a chi fa politica, a chi inquina il web, la stampa ed il perbenismo di turno: non sarebbe censura, ma rispetto della Costituzione.
Il fascismo è l’annullamento dei diritti degli altri.
Accade tutto in poche ore: Roma capitola ed è ceduta ai tedeschi con un armistizio che consegna il Paese all’esercito di Hitler, in cambio della fuga del re Vittorio Emanuele II e della scarcerazione di Mussolini. È troppo!
Comunicato della Presidenza e della Segreteria nazionali ANPI