Un problema per Mac, di Enrique Vila-Matas [Feltrinelli 2019]

Da quando è rimasto senza lavoro, Mac, ex imprenditore nel settore edilizio, decide di sfruttare la sua passione di lettore onnivoro e scrivere un romanzo. Ma non deve essere un romanzo come tanti altri, deve essere un falso: “che possa sembrare postumo e incompiuto mentre in realtà sarebbe del tutto concluso”.

Si tratta di scrivere un testo postumo e incompiuto che diventerebbe tale soltanto dopo la sua morte prematura, cosa che però non lo intriga e perciò lo esclude. Comincia a raccogliere allora riflessioni, sogni, divagazioni che annota nel suo Whoroscope, il Puttanoroscopo tenuto sul giornale da Peggy Day, una sua ex. Finalmente un giorno sembra arrivare la svolta: incontra per caso il suo vicino di casa, lo scrittore Ander Sánchez, a cui decide di sottrarre un romanzo contenente “momenti frastornanti” dettati da un probabile stato etilico dell’autore, con l’unico scopo di completarlo, di ridargli vita sotto altre spoglie. Si accorge fin da subito che si tratta di un’impresa complessa, ma allo stesso tempo di una sfida avvincente: il testo si intitola Un problema per Walter, narra le storie sgangherate di un ventriloquo assassino che perde la voce e fugge per non essere catturato. In questa nuova dimensione Mac può esprimere la sua vera natura, che non è quella dello scrittore, bensì del ‘falsificatore’, del mistificatore, di colui che riscrive e rigenera…

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