Alibi, di Fabio Giallombardo [Dario Flaccovio 2020]

Non è facile avere ricevuto un nome impegnativo come Ulisse, perché è un peso più che un’opportunità. Certo che se la sorte ha deciso di metterci in difficoltà, non contribuiamo mica corteggiando una donna che si chiama Penélope.

Si aggiunga poi che per far quadrare il cerchio proprio con Penélope decidiamo di dare al nostro primo figlio il nome di Telemaco, così, per mettere tutti alla prova. La storia di Ulisse e Penélope inizia con un sms inviato al numero sbagliato: Ulisse voleva raggiungere la focosa Luana, con cui aveva rotto, e invece il destino l’ha messo in contatto con Penélope, ed è stato subito un sentimento di curioso piacere corrisposto. Trasferitosi dalla sua Sicilia nelle Marche, Ulisse, insegnante di latino e greco, decide di dare un senso al suo mestiere raccontando ai suoi alunni la storia di Paolo Borsellino e di Rita Atria, giovanissima testimone di giustizia che si tolse la vita una settimana dopo l’omicidio del giudice. I suoi alunni sono così colpiti dalla narrazione che chiedono al professore di scrivere un libro, che Ulisse ultimerà negli stessi giorni in cui nasce la seconda figlia, Rita. Il clamore per la presentazione del libro Sacra famiglia avvicinerà Ulisse ad un’altra enigmatica figura, Calipso, una poliziotta in incognito, che darà corpo alle tesi presentate da Ulisse nel libro riprendendo, con scaltrezza e competenza, le indagini sulla morte del giudice Borsellino. L’Odissea avrà allora inizio…

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