Vi sblocco un ricordo: DL Aprea e carriera docenti.

Forse non tutti ricordano il famigerato DL 953/2008, cosiddetto DL Aprea, dal nome della deputata Valentina Aprea (Forza Italia) che lo produsse durante la sedicesima legislatura (quella che vide per un triennio 2008-2011 un governo a guida Silvio Berlusconi, con Mariastella Gelmini al Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca; seguì dopo il ribaltone di Giorgio Napolitano il governo Monti, dal 2011 al 2013).

Un testo mai approvato, ma poi passato dalla Camera (AC 953) al Senato (AS 3542) il 13 novembre 2012 insieme a tutta una serie di testi che sono confluiti nel pataffio iniziale, edulcorandolo e modificandolo solo in parte.

Il DL Aprea, prodromico ed ispiratore per molti versi della Buona Scuola (passaggio a Fondazioni, formazione permanente, organico regionale, chiamata diretta …), riportava molti interessanti (ed inquietanti) passaggi così riassumibili:

Il progetto di legge prevedeva lo smantellamento del sistema dei concorsi regionali per l’accesso ai ruoli, sostituiti da concorsi scuola per scuola. La vulgata coniò il termine “chiamata diretta”, con lo spauracchio di una scelta discrezionale e monocratica da parte del solo dirigente scolastico, e non di una commissione di esame. Tanto tuonò, che piovve. Fu così infatti che, da una critica costruttiva (e ovvia) che si sarebbe potuta fare in merito alla oggettiva e autoevidente mancanza, nelle singole scuole, delle competenze necessarie per garantire un livello minimo di affidabilità dei concorsi, si spostò l’attenzione su un pericolo (allora) inesistente, che si è poi concretizzato, in una strana forma, di cui ben conosciamo la breve vita, con la “chiamata per competenze” prevista dal comma 79 della legge 107/2015.

(Maurizio Berni)

Nella versione alla Camera, il testo del DL Aprea conteneva una proposta di definizione della carriera docente che oggi riemerge parzialmente nel percorso carsico e caotico del DL Aiuti bis:

(art. 17 commi 1 e 2)
     1. La professione docente è articolata nei tre distinti livelli di docente iniziale, docente ordinario e docente esperto, cui corrisponde un distinto riconoscimento giuridico ed economico della professionalità maturata. L’articolazione in livelli non implica sovraordinazione gerarchica.
      2. Ai docenti esperti sono attribuite responsabilità anche in relazione ad attività di formazione iniziale e di aggiornamento permanente degli altri docenti, di coordinamento di dipartimenti o gruppi di progetto, di valutazione interna ed esterna e di collaborazione con il dirigente dell’istituzione scolastica. Per lo svolgimento di funzioni complesse nell’ambito dell’istituzione scolastica, possono essere conferiti incarichi ulteriori rispetto all’insegnamento, esclusivamente a docenti ordinari o esperti, remunerati con specifiche retribuzioni aggiuntive rispetto allo stipendio maturato, nell’ambito delle risorse iscritte in un apposito fondo di istituto.

(Leggi il testo dell’art.17)

Il progetto è tutt’altro che naufragato: per quanto nel testo del Senato del 2012 sia scomparsa la carriera docente, non deve passare inosservato che uno dei primi atti della deputata Aprea in quest’ultima legislatura, che comunque l’ha vista protagonista come dimostra la riforma degli ITS a firma sua e di Mariastella Gelmini, è stato proprio quello di ripresentare il 6 giugno 2018, all’alba dunque del nuovo governo giallo-verde (insediatosi il 1° giugno 2018!), lo stesso DL 953/2008 camuffato come proposta di legge 697 .
Si tratta di un vero e proprio copia e incolla del DL 953, che riporta in auge il consiglio d’amministrazione, il reclutamento con albi regionali, la chiamata diretta, con buona pace dei concorsi, della trasparenza e degli organi collegiali.

Ho sbloccato questo ricordo come monito: nelle prossime elezioni del 25 settembre 2022 un’eventuale vittoria della coalizione di destra potrebbe dare seguito al progetto in modo più concreto, magari proprio con Valentina Aprea come ministro dell’Istruzione.

Consiglio di lettura: Maurizio Berni, “Il docente esperto III – la vendetta” (per la serie: “A volte ritornano”), su Insegnare (online)
Sempre su Insegnare è interessantissimo il contributo di Angela Caruso, Il docente esperto – un boomerang per la scuola democratica


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