Intervista a John Banville

La presenza di John Banville al Festivaletteratura di Mantova 2022 è molto più di un semplice cameo o di un’apparizione: Banville è probabilmente il più importante scrittore in lingua inglese vivente, sicuramente uno dei più letti e conosciuti ma è anche una persona colta, gradevole, ricca di storia e di quel sense of humor tipico, tagliente, elegante e sarcastico, dei gentlemen d’Oltremanica (è irlandese).

Banville, che a molti è noto anche con lo pseudonimo di Benjamin Black, non è solo uno scrittore piacevole e interessante, ma anche un ospite molto bravo ad eludere le domande, capace di risposte misteriose come spesso la trama dei suoi romanzi.

Oggi sto parlando con John Banville, ma quanto è stata importante l’esperienza di essere Benjamin Black? È stata un’esperienza legata alla difficoltà di convivere con il successo?
È stato soltanto un altro modo di scrivere, una nuova esperienza, è stato un esperimento: in effetti ho voluto provare a scrivere una crime story, ma poi alla fine sono rimasto affascinato dalla possibilità di esplorare questi personaggi. Così ho portato fino alla fine quel romanzo e quindi ho capito di avere iniziato un nuovo processo di sviluppo della mia scrittura. Tutto qua.

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